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Le infestanti transgeniche possono diminuire il potenziale produttivo agrario
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Dubbi sulla sostenibilità degli ogm. I transgeni possano trasferirsi anche alle erbacce migliorandone le capacità competitive rispetto alle colture

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica New Phytologist in agosto e ha sicuramente avuto meno eco di quanto sarebbe stato lecito attendersi, anche visto l’attivismo del fronte anti ogm, in Italia e in Europa.

Una gruppo di studio cino-americano, guidato da Weng Wai della Fudan University di Shangai e che ha visto la collaborazione anche della Ohio State University, ha individuato il meccanismo attraverso il quale uno dei geni ogm più comunemente utilizzati per conferire resistenza all’erbicida glifosate si può trasferire alle erbacce infestanti.

Il gene esaminato è l’Epsps che conferisce la resistenza al glifosate e che è il perno di tutte le colture Roundap Ready della Monsanto.

La ricerca cino-americana ha evidenziato che le erbe infestanti di seconda e terza generazione, cresciute in campi coltivati a riso ogm, contenevano il gene Epsps. Non solo il gene sarebbe stato trasferito dalla coltura alle infestanti ma nelle infestanti sarebbe stato sovraespresso.

Tale gene sarebbe coinvolto non solo nella resistenza all’erbicida ma anche nel flusso di carbonio e in molte vie di biosintesi, tal che si avrebbero benefici anche su crescita e sviluppo delle piante. Nelle infestanti transgeniche è stato riscontrato un aumento delle concentrazioni dell’aminoacido Trp, che è un precursore dell’ormone della crescita Iaa e di molti altri composti. Come conseguenza, in campo sono stati riscontrati, nel corso di due stagioni di crescita, un aumento del numero di fiori e di semi, fino al 57%, delle piante con il gene Epsps sovraespresso. I semi, inoltre, presentavano una capacità di germogliamento fino al 120% superiore rispetto agli omologhi senza il gene Epsps.

Esaminando la bibliografia scientifica degli ultimi anni i ricercatori hanno osservato risultati agronomici molto simili che, tuttavia, in molti casi non sono stati interpretati ma che potrebbero trovare una spiegazione grazie al meccanismo di trasferimento genetico individuato dalla ricerca cino-americana.

Stando alle conclusioni cino-americane la resistenza transgenica al glifosate potrebbe essersi già diffusa nelle popolazioni selvatiche di Agrostis, Brassica rapa, Brassica napus, Amaranthus palmeri, Lolium e anche sull’erba medica. L’amaranto e il loglio sono infestanti comuni di molti cereali e i ricercatori temono che la sovraesposizione genica, o anche l’amplificazione, del gene Epsps possa consentire, a queste infestanti modificate, di avere tassi di crescita demografica accelerata e un vantaggio competitivo. Alcuni studi riportano infatti casi di fioriture anticipate e di altri meccanismi genetici utili per migliorare la diffusione delle erbacce.

La massima espressione genica, secondo lo studio, si verificherebbe quando le infestanti non vengono trattate con erbicida.

I ricercatori cinesi hanno già annunciato che continueranno lo studio dell’effetto del trasferimento del transgene sulle infestanti nella prossima annata agraria per comprendere meglio l’impatto ecologico ed economico di una sovraespressione del transgene Epsps sulle infestanti che“colpire i raccolti” migliorando il “fitness” delle erbacce.

di R. T.
pubblicato il 07 settembre 2013 in Strettamente Tecnico > Bio e Natura

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