Campi Colti
Agricoltori produttori e consumattori per l'autodeterminazione alimentare
erbe alimurgiche al mercato campicolti
Categories: Mercati

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ogni sabato mattina al banco del col. agr. ortoinsieme potete trovare le buonissime e freschissime erbe spontanee tipiche della campagna padovana con delucidazioni sulla tipologia, proprieta’ e ricette.

La riscoperta delle spontanee

Molti regimi alimentari tradizionali includevano stabilmente anche piante selvatiche: ora la scienza porta alla luce il valore per la nostra salute dei progenitori spontanei delle verdure coltivate oggi.

Le Piante Alimurgiche (da alimenta urgentia, cercare nutrimento nei casi di necessità alimentare) sono piante spontanee legate alle tradizioni e alla cultura locale, a cui un tempo si ricorreva per integrare l’alimentazione quando l’orto, il campo, il mercato o il portafogli non garantivano cibo a sufficienza.
La conoscenza dei loro usi sta lentamente scomparendo, sia a causa della riduzione delle aree di raccolta dovuta all’intensa urbanizzazione, sia perché il passaggio delle conoscenze alle nuove generazioni è stato piuttosto scarso.

Oggi il vocabolo usato per definire le piante spontanee commestibili è divenuto desueto e ignoto ai più, come conseguenza delle trasformazioni nel ciclo di approvvigionamento e distribuzione del cibo verificatesi negli ultimi due secoli, che hanno profondamente modificato le fonti vegetali della nostra alimentazione.

Che caratteristiche hanno le piante spontanee dal punto di vista salutistico?
Si tratta in genere di piante molto ricche di fibre, con un buon contributo in zuccheri a lenta assimilazione e quindi con una ridotta propensione ad aumentare la glicemia, il colesterolo e i trigliceridi ematici, compensando quindi gli effetti negativi dovuti all’abbondanza di grassi nella dieta, che risultano meno assorbiti dall’organismo. Al tempo stesso, sono assai ricche di sostanze come i polifenoli, i flavonoidi e i carotenoidi, in grado di prevenire danni cellulari dovuti allo stress ossidativo, ovvero capaci di aumentare l’efficacia con cui il nostro organismo limita gli effetti dannosi di radicali liberi e perossidi che si formano normalmente con il metabolismo o che assumiamo cuocendo alcuni tipi di alimenti, come le carni. Un loro consumo costante e regolare potrebbe aver rappresentato un elemento importante nella fitness alimentare garantita dalla dieta mediterranea tradizionale.
L’evoluzione del gusto nei secoli verso alimenti facili e rapidi da assimilare, teneri e con sapori più dolci o più salati ha quindi guidato la selezione agronomica contadina prima e agroindustriale poi verso varietà coltivate in cui alcuni tratti salutari delle specie spontanee sono stati fortemente diluiti.

Spontanee nel piatto

FRITTATA COI BRUSCANDOLI

8 uova
200 grammi di bruscandoli (germogli del luppolo)
100 gr. di cipolla
35 gr. di burro
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Preparazione
Lavate, mondate e tritate i bruscandoli.
Tritate finemente la cipolla e fatela imbiondire nell’olio e burro, quindi aggiungete al soffritto i bruscandoli e continuate a cuocere il tutto a fuoco lento fino a far appassire i bruscandoli.
Sbattete le uova con un pizzico di sale e pepe e aggiungetele nella padella, quindi procedete come per una frittata normale, rigirandola in modo che prenda colore da entrambe le parti.

ZUPPA DI ERBE

½ cipolla (circa 70 gr.)
gr. 200 di patate pelate e tagliate grossolanamente
gr. 400/500 di erbe di campo (radicchi generici, rosole, cicerbite, stridoli ecc)
gr. 30 di finocchio selvatico (solo foglie e gambi molto teneri)
gr. 30 olio extravergine
circa 1 litro di acqua
20 gr. circa di sale grosso
Pane casereccio

Lavare le erbe raccolte nei campi, lavarle abbondantemente.
Pelare le patate e tagliarle a pezzi grossi.
Versare l’olio in una casseruola e farlo scaldare. Aggiungere e far imbiondire la cipolla tritata.
Unire le patate tagliate, le erbe sgocciolate, il finocchio selvatico e cospargere col sale grosso.
Aggiungere poi l’acqua e far bollire per circa 10 minuti aggiustando di sale e pepe.
Rimescolare il tutto aggiungendo acqua se occorre fino a ricoprire abbondantemente il contenuto.
Portare a bollitura a fiamma alta per poi proseguire la cottura a media fiamma per circa due ore aggiungendo di tanto in tanto acqua.
A fine cottura lavorare il composto con mixer per frantumare finemente anche il finocchio selvatico e servire in un piatto fondo con un pugno di dadetti di pane casereccio tostato , un giro di olio ed un ciuffetto di finocchio selvatico al centro.

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