Campi Colti
Agricoltori produttori e consumattori per l'autodeterminazione alimentare
28/02/’15 ”Veronesi, vogliamo animali alimentati senza OGM !”
Categories: Mercati

 

 

mais

Manifestazione davanti alla sede del gruppo Veronesi

Sabato 28 febbraio 2015 dalle 10.00 alle 14.00- Via Valpantena 18/G Verona

Il Coordinamento Zero OGM dà nuovamente appuntamento ai cittadini per chiedere al gruppo VERONESI di convertire tutte le sue filiere all’OGM free e garantire tracciabilità sui prodotti finiti. Si tratta di un ultimo tentativo di dialogo prima di lanciare una campagna di boicottaggio dei prodotti a marchio Veronesi che presentano un alto rischio OGM.

 

In Italia, mangiamo OGM senza nemmeno saperlo e ne subiamo tutti gli effetti negativi! Gli OGM arrivano sugli scaffali dei supermercati direttamente all’interno di prodotti di largo consumo o indirettamente, perché gli animali da cui derivano carne, latte, formaggio, uova e altri prodotti sono alimentati con mangimi che nell’80% dei casi contengono OGM. Tra i principali attori di questo mercato abbiamo il Gruppo Veronesi, leader a livello nazionale nella produzione di mangimi, primo produttore avicolo in Europa e con i marchi Negroni e Montorsi tra le prime aziende nell’industria salumiera.

 

Nel 2009, il gruppo Veronesi ha dichiarato di importare 40 mila tonnellate di soia OGM al mese e solo 9 mila tonnellate di soia free OGM. In più, abbiamo acquisito una confezione di mangimi per vacche “lattifera 18 pallet” a marchio Veronesi dove nell’etichetta c’è scritto che contiene materiale OGM. Il gruppo Veronesi si trova quindi anche tra i primi commercianti di mangimi OGM in Italia!

 

Da ottobre 2014, il coordinamento Zero OGM insieme ad associazioni, produttori-consumatori e semplici cittadini stanno portando avanti una campagna per spingere il gruppo Veronesi a riconsiderare la sua politica in materia di OGM. Il coordinamento si è già dato due volte appuntamento davanti ai mangimifici della Veronesi: il 4 ottobre 2014 a San Pietro in Gù (PD) e il 6 dicembre 2014 a Ospedaletto Euganeo (PD). Entrambe le volte, i manifestanti hanno consegnato delle lettere contenenti le richieste sopra esposte. Purtroppo, però, in queste due occasioni il gruppo Veronesi non li ha ricevuti di persona e l’unica risposta scritta che ha inviato l’8 ottobre 2014 è stata evasiva, prefigurando l’impossibilità di qualsiasi confronto.

 

Il coordinamento Zero OGM chiede nuovamente al gruppo di prendere tutte le misure necessarie al fine di :

Garantire tracciabilità e trasparenza sul prodotto finito, quello che troviamo nello scaffale del supermercato. Vogliamo un’etichetta chiara che indichi la presenza di OGM nell’alimentazione degli animali o in qualsiasi altra componente di prodotto.

– Mettere in calendario da subito la conversione delle filiere compromesse con gli OGM, con l’obiettivo di costruire e mantenere una produzione sementiera OGM free e una mangimistica totalmente OGM free, rispettosa dell’ambiente e della salute umana e animale.

 

Il silenzio del gruppo e la non risposta a queste domande, ci spinge a pensare che mais e soia OGM vengano utilizzati come base dell’alimentazione di tutti gli animali dai quali derivano i prodotti finiti del gruppo, prodotti che consideriamo « a rischio OGM » : Negroni, Aia, Wudi, Golosino, Aequilibrium, ecc.

 

Davanti a questa chiusura, il Coordinamento Zero OGM insieme ad altre realtà presenti sul territorio si danno un nuovo appuntamento il sabato 28 febbraio 2015 questa volta davanti alla sede della Veronesi a Verona per provare un’ultima volta a creare un dialogo con il gruppo Veronesi prima di lanciare una campagna di boicottaggio dei prodotti dei marchi Veronesi (AIA, Negroni, ecc.) che presentano un rischio elevato di essere derivati da animali alimentati con OGM.

 

 

Coordinamento Zero Ogm per un cibo sano per tutti (anche per gli animali)

coordinamentozeroogm@libero.ithttp://zeroogm.wordpress.com/  – Cell: 339 1610100

Partenza da Padova. Contatta AltrAgricoltura Nord Est. Tel. 049.7380587

Allegato : Contenuto della lettera che verrà consegnata al gruppo Veronesi il 28 febbraio 2015

Veronesi Verona S.p.A.
Via Valpantena, 18/G
37142 Verona (VR)

 

OGGETTO: Conversione del Gruppo Veronesi all’ OGM free

 

Padova, 28 febbraio 2015

Spett.le Direzione,

 

Noi, associazioni e cittadini –produttori e consumatori di prodotti derivati da animali (carne, yogurt, formaggio, ecc.) alimentati con i vostri mangimi–, vi chiediamo nuovamente di riconsiderare la vostra politica in materia di produzione e commercializzazione di mangimi che contengono sementi geneticamente modificati (OGM).

 

Ci siamo mobilitati davanti ai vostri mangimifici di San Pietro in Gù (PD) il 4 ottobre 2014  e di Ospedaletto Euganeo (PD) il 6 dicembre 2014 ed entrambe le volte vi sono state consegnate delle lettere contenenti le richieste sopra esposte. Purtroppo, però, in queste due occasioni non ci avete ricevuti in persona e l’unica risposta scritta che ci avete inviato l’8 ottobre 2014 è stata evasiva, prefigurando l’impossibilità di qualsiasi confronto.

 

Ci costringete quindi a ribadire un’ultima volta la nostra richiesta di impegnarvi e fare pressione sui vostri fornitori e clienti in modo da:

 

  • garantire sin da subito tracciabilità e trasparenza sul prodotto finito, quello che troviamo  nello scaffale del supermercato. Vogliamo un’etichetta chiara che indichi la presenza di OGM  nell’alimentazione degli animali o in qualsiasi altra componente di prodotto. Come primo passo, vi chiediamo concretamente di indicare sull’etichetta dei vostri prodotti finiti (Negroni, Aia, Wudi, Golosino, Aequilibrium, ecc.) con che tipo di mangimi sono stati alimentati gli animali da cui derivano, cioè se sono stati alimentati con mangimi che contengono OGM o se si tratta di mangimi OGM free.

 

  • mettere in calendario da subito la conversione delle filiere compromesse con gli OGM, con  l’obiettivo di costruire in pochi anni e mantenere una produzione sementiera OGM free e costituire una mangimistica totalmente OGM free, rispettosa dell’ambiente e della salute umana e animale. Nel 2009, dichiaravate di importare 40 mila tonnellate di soia OGM al mese e solo 9 mila tonnellate di soia free OGM. Quello che vi chiediamo è di acquisire unicamente sementi libere da OGM – preferibilmente ricorrendo a prodotti coltivati localmente – in modo tale da garantire che gli animali non vengano alimentati con mangimi che contengono OGM e di contribuire allo sviluppo di un’agricoltura locale rispettosa dell’ambiente e dell’essere umano.

 

Inoltre, dato che nel 2009 la maggior parte della soia che importavate era OGM, si pongono quattro domande:

– quanto mais e soia OGM importate attualmente?

– in che formulazione mangimistica vengono utilizzati?

– quale sono le filiere animale destinatarie?

– e soprattutto, in che prodotti (marchio) vengono utilizzati carne, latte e altri derivati da animali alimentati con questi mangimi contenenti OGM?

 

La vostra non risposta a queste domande, ci spingerà a pensare che utilizzate il mais e la soia OGM che importate come base dell’alimentazione di tutti gli animali dai quali derivano i prodotti finiti dei vostri marchi. Saremo quindi in obbligo di lanciare una campagna per informare i vostri clienti sul fatto che gli animali da cui derivano i vostri prodotti (Aia, Negroni, ecc.) sono stati alimentati con OGM.

 

In attesa di un riscontro alla presente, vi comunichiamo che continueremo con l’impegno in questa campagna fino a quando non vedremo concretamente misure di trasparenza e conversione della filiera da parte della vostra azienda.

 

Cordiali saluti,

 

Coordinamento Zero OGM

per un cibo sano per tutti

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