piazza sant'Oronzo Lecce 29 marzo 2015

 

Migliaia di persone in piazza a Lecce in questo momento, stanno manifestando per salvare l’ulivo del Salento dalle mani rapaci dei politici senza scrupoli né anima, che coprono gli squallidi, e distruttivi interessi delle multinazionali.

L’arroganza dei corruttori, a capo delle multinazionali, che riescono a comprare al loro gioco anche l’Unione Europea, dovrà arrestarsi questa volta davanti alle facce scolpite nel legno d’ulivo degli agricoltori salentini.

Prendendo come scusante il parassita Xylella fastidiosa (leggi l’articolo), questa filiera distruttiva, costituita dalle multinazionali, con la Monsanto in testa, dall’Unione Europea, dal governo italiano e dal governo regionale pugliese, vogliono sradicare milioni di ulivi, e con essi l’agricoltura e le tradizioni di vita del popolo salentino.

Ma stavolta, questi esseri incuranti della vita, hanno fatto i conti senza l’oste, o forse è meglio dire senza il contadino. Lo stanno dimostrando le migliaia di persone, che in questo momento sono in piazza sant’Oronzo, cuore pulsante di Lecce, per gridare il loro no a questa politica della morte.

Devo ringraziare Andrea De Tommaso, dell’associazione di cui sono presidente, Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana  che in questo momento si trova in piazza a Lecce, che praticamente mi sta facendo la cronaca in diretta, e che riesce a trasmettermi il bel clima che si sta creando in quella piazza.

Molte sono le associazioni che si stanno organizzando per resistere a questa ennesima prevaricazione da parte delle istituzioni che dovrebbero tutelare le nostre vite, ma che non trovano di meglio che perseguire i loro laidi interessi, a scapito persino della vita su questo pianeta.

Credo che nemmeno a un idiota verrebbe in mente di sradicare milioni di ulivi, in una terra così bella come questa, per un parassita, di cui in realtà non si sa ancora se sia la vera causa del disseccamento di una piccola percentuale di alberi.

La cosa bella del movimento spontaneo che sta crescendo nel Salento, è che quest’occasione, che potrebbe sembrare dannosa e pericolosa, in realtà sta mettendo sotto accusa cinquant’anni di politiche agricole sbagliate, che hanno quasi distrutto l’agricoltura tradizionale, viva su questo territorio da millenni, come dimostra la presenza diulivi millenari, ancora in perfetta salute.

Sono bastati cinquant’anni di veleni, pesticidi, e concezione industriale dell’agricoltura, per impoverire un terreno tradizionalmente ricco e fertile. Di fronte al presentarsi della malattia, gli enti preposti alla tutela del territorio, non hanno trovato niente di meglio da fare, oltre all’eradicamento del patrimonio arboreo, che spruzzare pesticidi dannosissimi e tossici per ogni forma di vita, praticamente su tutto il territorio salentino.

Per me, questi sono pazzi criminali, che non hanno cognizione di che cosa significhi veramente la vita. Fortunatamente, gli agricoltori, e tutte le persone di buon senso che in questo momento stanno manifestando, stanno anche affermando con forza la necessità di liberarsi finalmente dai veleni, e vogliono il ritorno all’agricoltura tradizionale, basata sulla cura del territorio e dell’ulivo.

A Lecce, in questo momento stanno gridando: Il Salento è nostro e non si tocca, Ma quale Xylella da cinquant’anni l’ulivo lo stanno avvelenando, Né per gli ulivi, né per l’Ilva a Taranto, né per il TAP, Ci credono cretini ecco perché ci raccontano queste cazzate…ma gli ignoranti sono loro.

Questo il tenore degli interventi che si stanno susseguendo sul palco di Lecce, tutti bellissimi, tutti molto schietti, sicuramente al di fuori dell’orrore a cui la retorica dei politici che hanno distrutto l’Italia ci ha abituato, compreso quella del nostro ultimo caro presidente del consiglio, Matteo Renzi, che potremmo definire tante parole per niente.

Sono convinto che da Lecce oggi stia partendo qualcosa di molto importante, forse non ancora ben organizzato, ma che il popolo pugliese sta sentendo molto bene, messo dinnanzi al ricatto nei confronti dei loro ulivi, veramente parte della loro vita.

Siamo all’adesso basta! Avanti così non si può più andare, dobbiamo fermare questi mostri che divorano tutto senza pietà, e si comincia da qui, da Lecce, oggi!